2012, il film

lunedì 23 novembre 2009 di Giangiacomo
A parte il fatto che non mi è chiaro il perché, qualunque sia la pestilenza che avvilisce l'umanità tutto ha origine al centro di Manhattan o, al più lontano, a Los Angeles o a Las Vegas.
Anche in questo film, l'apocalisse naturalmente parte dagli USA e lì si svolge in massima parte, tranne due brevi espatri in Tibet e in Italia, dove si assiste al crollo della basilica di San Pietro mentre il premier italiano, unico tra tutti i capi di stato del mondo, decide di aspettare la fine raccogliendosi in preghiera con la famiglia (e così, grande è stato il dubbio che il regista volesse pure prenderci per il fondelli).
Ma non è della poco interessante apocalisse del film che volevo parlare (meritano soltanto gli effetti speciali), ma di quella a cui si assisteva tra le file di poltrone, durante la proiezione.
Non vado quasi più al cinema ma, quando mi capita di andarci, me ne pento immediatamente.
Telefonini accesi e numerose orde di ragazzini "sciolti", più o meno tra gli 8 e i 12 anni, posteggiati al cinema da genitori forse desiderosi di qualche ora di libertà. E ancora, gruppi di adolescenti dalla risata irrefrenabile, applausi a scena aperta e pop-corn ovunque, ma anche adulti incapaci di contenere i propri commenti fino alla fine del film.
Non male per appena 7,50 euro...
Film incluso, naturalmente.

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