Un compleanno dimenticato

martedì 19 gennaio 2010 di Giangiacomo
Oggi Paolo Borsellino avrebbe compiuto 70 anni.
E oggi nella sua città, gli unici che se ne ricordano sono i giovani della destra cittadina che, in sua memoria, hanno affisso per la città dei manifesti che ritraggono in manette gli ultimi boss latitanti catturati.
Tali manifesti, oltre ad urlare ai mafiosi che "faranno tutti questa fine", dettano una sorta di programma di tre punti, ammetto assai condivisibili, per "ammazzare la mafia".
Non condivido affatto l'appartenenza politica di queste persone e forse neppure, ma non fino in fondo, la durezza dei termini.
Ma non posso fare a meno di essere d'accordo con il messaggio lanciato dall'iniziativa. Che mi sembra, almeno per come appare proposto, assai limpido e intellettualmente onesto.
E io stesso, palermitano come Borsellino che a quello schieramento politico apparteneva, non ricordavo affatto questo anniversario e ringrazio i promotori per questo richiamo alla memoria, riguardante uno dei grandi eroi del nostro tempo.
E in un Paese dove sembra che al momento sia di primaria importanza la riabilitazione politica e morale di chi, come Craxi, è stato condannato ed è morto da latitante, non mi pare proprio una cosa da poco...
  1. Anonimo

    D'accordo...completamente d'accordo!

    P.S.
    La campagna di riabilitazione del ladrone, oltre che far vomitare, fa anche riflettere su quanto la popolazione itaGliana sia ormai completamente addormentata e passiva. Questo è un paese allo sbando!

  2. Borsellino era uomo delle istituzioni con le sue idee, come molti magistrati. Il fatto che sia caduto nel dimenticatoio è forse legato proprio alla sua appartenenza, un magistrato di destra grande difensore della legalità è un po' scomodo.

  3. il fatto è che si dimentica tutto troppo facilmente, come facilmente si creano eroi, non in questo caso, perchè eroi lo sono per davvero,
    ma è un costume italiano: dimenticare presto.

  4. Il vento che spira in Italia non è adatto a far fiorire la delicatissima piantina della legalità. E' molto più comodo pensare ai sistemi per arricchirsi sempre e comunque e/o avere un quarto d'ora di celebrità televisiva. Uomini come Falcone, o come Borsellino, in questa nostra Italia diventano come quei nonni burberi e noiosi che parlano di decoro, di dignità e di rispetto degli altri. Non hanno il fascino del giocoliere, non hanno le abilità di Mandrake, dunque "noi" li rigettiamo nell'oblio, non ci servono, anzi, ci danno fastidio perchè il loro stesso ricordo ci mette davanti alla nostra coscienza e non va bene! Ed allora, "chi vuol essere lieto sia", e neghiamo a noi stessi la strada erta e faticosa indicateci da Paolo e da Giovanni. Lo scirocco che spira in questi nostri anni terribili ha ammorbato tutto. E' dalla Tunisia che s'alza il vento....

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